Nel 2018, nel mese di gennaio, siamo stati 3 giorni a Barcellona, meta che ho scelto per festeggiare un’importante ricorrenza: i miei 40 anni!!
Il primo aspetto positivo di un viaggio a Barcellona in inverno, è sicuramente il clima: scesi dall’aereo abbiamo trovato sole e 18 gradi…. Un sogno!
Per visitare la città abbiamo scelto di fare la BCN Card (disponibile in tagli diversi a seconda dei giorni necessari), la nostra per 72 ore aveva un costo di € 20,90, e ci ha permesso di utilizzare tutti i mezzi pubblici, treno, metro, bus.
Non è incluso nella card l’Aerobus che collega la città all’aeroporto, ma si possono utilizzare la metro o il treno, che arrivano alla stazione Sants Estaciò in 20 minuti.
Abbiamo alloggiato nel quartiere di Gracia, bel quartiere e ben collegato a tutte le zone di interesse. Abbiamo scelto un alloggio economico ma molto trendy e di design, il Generator Hostel, che offre camere private o in ostello.
Avevamo a disposizione 2 giorni e mezzo per visitare la città ed essendo davvero molto grande, e con tantissime cose da vedere, abbiamo fatto una selezione.
Abbiamo iniziato dal Parc Guell, preso d’assalto per le foto di rito con le case dell’ingresso sullo sfondo…. E abbiamo subito avuto un assaggio dell’estro creativo di Gaudi, geniale e folle artista che con le sue opere ha contribuito a rendere unica questa città.
Poi ci siamo diretti verso le Rambla, per una passeggiata, per dare un’occhiata alla parte centrale della città e siamo entrati al mercato della Boqueria. In zona, poi, abbiamo anche cenato con tapas, paella e sangria…. Immancabile!
Il secondo giorno lo abbiamo dedicato al capolavoro di Gaudi: la Sagrada Familia e ad una delle sue case, casa Batllò.
Per entrambe abbiamo acquistato il biglietto in precedenza, ad orario, sul sito Get Your Guide, che ci ha permesso anche di saltare la fila.
Per descrivere la Sagrada Familia mi viene una sola parola: magnificenza… è enorme, complessa, splendida. Ho fatto tantissime foto, ma nessuna foto da l’idea di come è vederla dal vero.
Casa Batllò colpisce per la sua originalità, esteticamente molto bella, sembra una casa di un paese fantastico, e all’interno ricorda l’ambiente marino per l’estro dell’uso delle linee, della flessibilità… non ci sono porte, finestre o muri normali.. dritti… anzi è tutto molto articolato e fluttuante.
Allego delle foto scattate durante la visita per far capire quello che intendo dire… e credo si veda chiaramente.
Altro giro della città e siamo arrivati al porto e alla spiaggia della Barceloneta.
Ad allietare la nostra passeggiata in spiaggia c’era una temperatura davvero molto piacevole.
Abbiamo continuato verso Parco della Cittadella, l’Arco di Trionfo, il quartiere gotico, con la maestosa Cattedrale, e pranzato al Taco Alto, una taqueria messicana, sosta che consiglio agli amanti del genere. A noi è piaciuto molto.
Ho voluto fare una passeggiata anche nel quartiere Raval, dove si può trovare il gatto di Botero.
Infine, scarpinando un bel po’, ci siamo diretti allo spettacolo della Fontana Magica… il resto della family si è lamentato per il lungo tragitto, e siamo rimasti un po’ perplessi arrivando sul posto non c’era quasi nessuno, ma eravamo in largo anticipo.
Infatti quando alle 20 sono partiti i getti d’acqua delle fontane, si sono accese le varie luci colorate e la musica. Beh, devo dire che la fatica è sparita all’istante, e ci siamo goduti lo spettacolo e ci siamo divertiti a scattare un sacco di foto di tutti i colori!
Stanchi ma felici, per cena abbiamo optato per un ristorante libanese, lo Iakni, dove abbiamo mangiato molto bene, con assaggi di vari piatti.
L’ultimo giorno ci svegliamo con la pioggia, ma ombrelli alla mano, via, usciamo per scoprire nuovi angoli di Barcellona… quindi ci dedichiamo a due musei: Picasso e Museo di Storia della Catalogna.
Il primo è piaciuto in particolar modo a me e Matteo, mentre Ambra è rimasta colpita dal secondo, allestito molto bene, in maniera particolare, per dare un po’ di sprint alla storia rappresentata.
Nella seconda parte della giornata ci dirigiamo verso Montjuic, siamo andati a vedere il castello, con il suo panorama sulla città.
In zona abbiamo visto anche lo stadio olimpico e il giardino botanico, ma ci sono diversi giardini da vedere e poi c’è il palazzo Nazionale, imponente alle spalle delle fontane viste la sera prima.
Da qui siamo andati in velocità a vedere Camp Nou, lo stadio del Barcellona Calcio, e ci siamo buttati per una decina di minuti nella ressa del negozio ufficiale. Dentro sembrava il delirio, c’erano un sacco di persone appena uscite dalla partita, incredibile il giro che c’è dietro il calcio.
Dopo una giornata di visite, ci siamo fermati ad un ristorante giapponese, mi è piaciuto molto variare le molteplici tipologie di cucina che la città offre.
Primo giro a Barcellona molto, molto soddisfacente, sotto tutti i punti di vista.
Ma credo che non sarà l’ultimo, Barcellona ci chiamerà ancora perché abbiamo molte altre cose da vedere in questa bellissima città spagnola.